Digitalizzazione e interoperabilità
Digitalizzazione e interoperabilità
La riduzione dei tempi e dei costi dell’azione amministrativa dipende in larga parte dalla capacità delle amministrazioni di operare in modo coordinato, attraverso l’interoperabilità dei dati, e dalla digitalizzazione delle comunicazioni con cittadini e imprese.
In questo ambito, il PNRR ha finanziato un progetto (sub-investimento M1C1 2.2.3) finalizzato a garantire la completa digitalizzazione dei procedimenti amministrativi di competenza dello Sportello unico delle attività produttive (SUAP) e dello Sportello unico dell’edilizia (SUE), ossia dei punti unici di accesso per cittadini e imprese per le pratiche relative alle attività produttive e agli interventi edilizi.
Cosa significa interoperabilità
L’interoperabilità è la capacità delle amministrazioni pubbliche di dialogare tra loro e con cittadini e imprese attraverso sistemi digitali integrati e coerenti.
Significa: presentazione di un’unica istanza tramite piattaforme tecnologicamente omogenee; digitalizzazione delle comunicazioni tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione; integrazione delle banche dati pubbliche; standardizzazione delle procedure.
L’interoperabilità non è soltanto un modo per rendere più efficienti i sistemi informativi, ma è anche un fattore abilitante della semplificazione: consente di ridurre tempi, costi e complessità amministrative, migliorando concretamente l’esperienza di cittadini e imprese nei rapporti con la pubblica amministrazione
Il progetto
Il progetto di digitalizzazione delle procedure SUAP e SUE ha l’obiettivo di rendere pienamente interoperabili gli Sportelli Unici e le amministrazioni con cui questi interagiscono, per offrire a cittadini e imprese servizi più efficienti, procedure semplificate e tempi di risposta ridotti.
Considerata la rilevante quantità di pratiche gestite ogni anno da questi Sportelli - oltre 5 milioni di istanze - l’intervento mira a trasformare integralmente i procedimenti in modalità digitale. Questo significa digitalizzare i flussi amministrativi e uniformare i moduli, adottando formati unici e condivisi.
La condivisione più rapida e sicura dei dati tra gli enti coinvolti consente di semplificare l’intero processo, riducendo la complessità burocratica e riducendo gli adempimenti per cittadini e imprese.
Titolo nascosto
Per definire gli interventi necessari ad adeguare gli Sportelli Unici alle specifiche tecniche di interoperabilità, approvate con il Decreto Interministeriale del 26 settembre 2023 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 276 il 25 novembre 2023), è stato condotto un approfondito assessment.
La raccolta delle informazioni, avviata nell’ambito del progetto, si è basata su questionari somministrati a tutti i Comuni italiani, grazie anche al coinvolgimento di numerosi stakeholder istituzionali, tra cui Unioncamere, ANCI e Regioni. I questionari, unitamente ad approfondimenti normativi, procedurali e tecnologici realizzati attraverso numerosi confronti con le pubbliche amministrazioni interessate e i fornitori di mercato, hanno permesso di analizzare tre ambiti principali: la tipologia di sportello, le modalità di funzionamento del Front Office e del Back Office, e il livello di interoperabilità con gli Enti terzi, intesi come altri uffici comunali, amministrazioni e autorità coinvolte nei procedimenti SUAP.
L’indagine ha evidenziato la presenza di circa 5.500 SUAP e 6.500 SUE operativi su tutto il territorio nazionale, numero che tiene conto delle forme associative tra Comuni per la gestione congiunta degli Sportelli. Complessivamente, l’ecosistema degli Sportelli SUAP e SUE gestisce ogni anno circa 5 milioni di pratiche. Inoltre, la mappatura ha consentito di individuare la distribuzione dei diversi modelli di sportelli in relazione alle piattaforme digitali utilizzate, tra cui “Impresa in un giorno” gestita da Unioncamere, piattaforme regionali e soluzioni autonome offerte da fornitori terzi.
Questa analisi ha reso possibile una valutazione precisa del fabbisogno di adeguamento alle specifiche tecniche di interoperabilità, che regolano le modalità telematiche di comunicazione e trasferimento dati tra le amministrazioni. Sulla base di queste evidenze sono state definite le modalità di adeguamento tecnologico per ciascuna delle piattaforme individuate.
Parallelamente, sono stati individuati circa 20.000 Enti terzi, intesi come tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte nei procedimenti SUAP per comunicazioni, segnalazioni e richieste di pareri. L’indagine ha messo in luce come la maggior parte di questi enti, circa il 90%, comunichi ancora tramite PEC con gli Sportelli SUAP, mentre solo una quota minima dimostra un certo grado di interoperabilità. In risposta a queste criticità, sono state progettate diverse soluzioni di adeguamento e, sulla base di queste, sono state allocate ulteriori risorse finanziarie per supportarne l’implementazione.
È in corso la fase di adeguamento degli Sportelli Unici, resa possibile grazie ai finanziamenti del PNRR messi a disposizione dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Parallelamente, sono state allocate risorse anche per l’adeguamento degli Enti terzi, suddivisi in quattro cluster: Uffici Tecnici Comunali; enti centrali (come l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il Ministero dell’Interno - Vigili del Fuoco, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ENAC, la Motorizzazione civile e altri); enti di livello regionale (quali ARPA, ASL, Regioni, Uffici Regionali e Province); e infine altri enti territoriali (tra cui autorità di bacino, gestori di servizi e ZES).
L’analisi dettagliata di questi Enti terzi permetterà di definire un modello di intervento specifico, basato su criteri di rilevanza, livello di digitalizzazione e complessità amministrativa interna, così da quantificare con precisione il contributo destinato al loro adeguamento alle specifiche tecniche.
Il monitoraggio degli adeguamenti è attualmente in corso e si avvale di sistemi di supporto e ticketing dedicati, oltre che di community, gruppi di lavoro e rilevazioni periodiche.
Inoltre, il Dipartimento della funzione pubblica ha recentemente avviato una ricognizione preliminare delle prassi esistenti riguardanti gli Sportelli Unici per l’Edilizia, con l’obiettivo di definire un modello di adeguamento progressivo, modulare e flessibile, in grado di adattarsi alle diverse realtà organizzative e tecnologiche sul territorio. Nell’ambito di questa iniziativa, AgID è stata incaricata di estendere alle pratiche di edilizia residenziale le Specifiche Tecniche già in uso per i SUAP, assicurando così una base tecnica comune per garantire l’interoperabilità dei sistemi SUE a livello nazionale.
Nelle prossime fasi del progetto saranno avviati gli interventi per la completa digitalizzazione dei SUE, con l’obiettivo di garantire l’interoperabilità anche per le pratiche di edilizia residenziale. Successivamente, si procederà all’erogazione dei finanziamenti assegnati, previa verifica del livello di adeguamento tecnologico raggiunto da ciascuno Sportello.